Un animatore turistico cosa fa nei villaggi?

L’animatore turistico

È la figura professionale che, all’interno di strutture turistiche di vario tipo (villaggi vacanze, alberghi, camping, navi da crociera), si occupa di organizzare e gestire con creatività e fantasia il tempo libero degli ospiti, proponendo attività ricreative, sportive e culturali.

Come e dove lavora

L’animatore turistico svolge la sua professione, generalmente come dipendente di tour operator o società/agenzie di animazione. Può anche lavorare mettendosi in proprio, aprendo un’agenzia che offra servizi di animazione. Ovviamente questa è una scelta che può essere presa in considerazione solo quando anni di attività in diverse realtà e strutture hanno consentito un’esperienza a tutto tondo ed una elevata capacità di progettare, organizzare e gestire la programmazione dell’animazione e la gestione del personale.

Competenze trasversali dell’animatore turistico

  • Capacità organizzative
  • Capacità comunicative (scritto e/o orale)
  • Cooperazione e lavoro di gruppo
  • Capacità relazionali (empatia)
  • Orientamento al cliente/utente

Caratteristiche personali e attitudini

  • Autocontrollo/resistenza allo stress
  • Flessibilità/versatilità
  • Spirito d’iniziativa
  • Resistenza fisica
  • Creatività

Fare l'animatore nei villaggi turistici significa avere un lavoro articolato in diverse attività che dipendono:

  • dalla predisposizione
  • dalla formazione
  • dalla tipologia del villaggio ed il suo target
  • dai diversi momenti della giornata.

Come si svolge la giornata dell'animatore nei villaggi

Ecco cosa fa un animatore turistico nei villaggi durante la giornata:

  • la prima attività del mattino è, solitamente, il cosiddetto "risveglio muscolare": movimenti di fitness/aerobica per gli adulti. Per i più piccoli si comincia ad organizzare il mini club.
  • a mattinata inoltrata ci si orienta verso le attività sportive, programmate a seconda del programma di animazione che dipende molto dalla località (al mare, ai laghi o in montagna).
  • i tornei, invece, sono di solito previsti per il pomeriggio.
  • la sera ci può essere una programmazione di spettacoli prodotti ed eseguiti dallo stesso team animazione.

Per queste attività l'animatore, con l'ausilio del capo-animazione, provvede ad organizzare le attività e gli eventi, anche collaborando all'allestimento ed all'uso delle strumentazioni audio/video.

Quante ore lavora un animatore turistico?

Le ore di lavoro nei villaggi turistici non sono poche. Praticamente durante la giornata, tolte le pause pranzo e cena, l'animatore deve essere sempre in servizio, a volte anche nelle ore serali per gli spettacoli dello staff.

Ovviamente va considerato il tipo di lavoro, prevalentemente costituito da giochi con bambini, attività sportive con adulti, balli e attività varie di fitness.

Tutti gli animatori hanno diritto ad un giorno libero a settimana.

Agenzie di animazione turistica serie: come riconoscerle?

Premettiamo che non è semplice riconoscere le agenzie di animazione turistica serie, quelle che rispettano effettivamente le promesse e soddisfano le aspettative. Questo riguarda sia le strutture ricettive ma anche, e forse soprattutto, per gli animatori (assunzioni).

Così come avviene ad esempio nell'e-commerce, anche nel mondo del lavoro troviamo metodi sempre più raffinati per avvicinare chi è in cerca di un'occupazione che sia in sintonia con il proprio modo di essere, con le proprie predisposizioni, con le aspettative economiche.

Come fare allora, quando leggiamo un annuncio su un portale o troviamo un risultato nella nostra ricerca su Google, a capire chi ci sta dall'altra parte?

Nell'articolo sui  "trojan dell'animazione" abbiamo già affrontato il tema sul versante del sito web. Ora ci soffermiamo sul percorso che potrai incontrare dopo aver inviato la tua candidatura come prima esperienza nei villaggi turistici (di solito con un form sul sito).

Come riconoscere le migliori agenzie di animazione turistica?

Le agenzie di animazione turistica serie ci mettono la faccia!

Interrogati sempre su quali possono essere le motivazioni di quanto ti viene proposto.
Perché noi, agenzia di animazione, ti diciamo tutto questo? Perché siamo buoni? Perché ti vogliamo bene? Ma se neppure ti conosciamo!

Ti diciamo questo perché crediamo nella nostra serietà e, mettendoci la faccia, sappiamo che ci conviene farlo. In questo modo anche noi facciamo il nostro interesse. Ma nel contempo facciamo anche il tuo.

Stage animatore turistico senza colloquio: attenzione!

Se ti viene proposta l'iscrizione ad uno stage a pagamento senza sottoporti ad un colloquio telefonico, sappi che il colloquio serve anche per informare preventivamente il candidato sull'organizzazione del lavoro, gli orari, i compensi, ecc.

Un'agenzia che non si accerta prima, con domande specifiche, della predisposizione del candidato è orientata soltanto a "fare legna", cioè ad incassare le quote dei partecipanti.

Stage senza sbocco occupazionale

Hai partecipato allo stage e sei risultato idoneo. Passano mesi ma non sai più nulla.

  • O l'agenzia ha poche opportunità di lavoro
  • oppure, nel peggiore dei casi, la sua attività è semplicemente quella di organizzare stage senza sbocco occupazionale. Purtroppo, in questo caso, hai già perso tempo e danaro.

Chiarezza su contratto e busta paga

Hai partecipato allo stage, ti hanno successivamente contattato ed inviato in una struttura turistica a gestire, ad esempio, un mini club.

  • Ti hanno fatto firmare un contratto?
  • Ti hanno comunicato se e quando riceverai la busta paga ed a quanto ammonterà?

Se a queste domande non hai risposta significa che sei capitato nel posto sbagliato.

Ecco, queste sono solo alcune avvertenze. In giro ci sono tante agenzie di animazione turistica serie. Ma ci sono anche avventurieri di servizi di animazione che tendono solo a fare cassa. In bocca al lupo!

 

 

 

Quali differenze ci sono fra il lavoro in hotel e quello nel villaggio?

È opinione abbastanza diffusa che il lavoro di un animatore turistico sia sempre lo stesso, ovunque si trovi, al mare o in montagna, in Italia o all’estero, in hotel o in un camping, in uno stabilimento balneare o in un villaggio.

La verità è abbastanza diversa e, per capire bene quali aspetti differenziano le diverse situazioni, non si può rispondere né con un “sempre uguale” ma neppure con un “sempre diverso”.

Ci sono infatti alcuni aspetti da tenere in considerazione prima di entrare nel dettaglio.

La prima questione che va evidenziata è la tipologia della domanda

Non è detto, infatti, che, se prendiamo il villaggio come esempio (ma il discorso vale per ogni tipo di struttura), ci sia una soluzione soddisfacente per il Villaggio A e per il Villaggio B. Entrano in gioco le proprietà (preferenze del titolare o del direttore, ecc.) ed il target della struttura (ospiti prevalentemente italiani o stranieri, presenza significativa di bambini, ecc.). Va poi considerata la localizzazione (al mare, al lago, in montagna, in Italia, all’estero (alle Canarie piuttosto che a Sharm el-Sheikh o Creta).

Avremo pertanto una situazione diversa dove, animatori forniti dalla stessa agenzia, programmano e conducono attività in parte diverse fra il Villaggio A e il Villaggio B, perché (ipotizziamo) il primo è sul Lago di Garda ed ha ospiti Olandesi (e qui è oltretutto importante la conoscenza della lingua) ed il secondo è sulla costa abruzzese con turisti prevalentemente italiani.

La seconda questione è la tipologia della struttura

È ovvio che un hotel ha esigenze di intrattenimento diverse da quelle di un campeggio. È diversa l’organizzazione della giornata degli ospiti (servizi e autonomia), con diversa tempistica di permanenza nella struttura. Perciò anche l’orario di servizio dell’animatore è diverso (in momenti separati della giornata). Se poi, come spesso succede, il servizio in hotel comprende anche l’attività in spiaggia, allora ci si deve spostare e programmare attività diverse per i diversi ambiti (mini club piuttosto che acquagym, baby parking piuttosto che torneo, ecc.).

Non è il caso di elencare tutte le casistiche; abbiamo scelto qualche esempio per individuarne le diversità ma il tutto potrebbe essere analizzato anche sotto un altro punto di vista …

Il lavoro dell’animatore è sempre diverso e sempre uguale

Non è una contraddizione; fare l’animatore è sempre diverso come abbiamo sopra cercato di spiegare. Ma fare l’animatore è anche sempre lo stesso tipo di lavoro: divertirsi. Si, perché solo se ti diverti fai divertire, che si tratti di adulti o bambini, di mare o di monti, di giochi o di fitness, di sport o di attività espressive.

È un lavoro che non è un lavoro, per questo diciamo: vieni a fare l’animatore e non lavorerai un solo giorno della tua vita. Perché ti verrà chiesto molto impegno, serietà nel rispetto degli orari, nell’uso di un linguaggio educato e rispettoso, nella forte empatia che dovrai sempre manifestare verso chiunque. Ma solo se ti diverti puoi dire: "Questo è il mio lavoro".

Come diventare animatore nei villaggi turistici

Come per tutte le esperienze, anche quella dell' animatore villaggi turistici può essere perseguita in diversi modi. Ma non tutte le strade portano al risultato sperato.

Qualcuno prova a cercare agenzie di animazione turistica che, senza una vera e propria struttura selettiva e nemmeno corsi di formazione, assumono precariamente giovani ragazzi e ragazze senza esperienza inviandoli allo sbando in strutture turistiche.  In questo modo i ragazzi non possono che resistere qualche giorno! Sì, perché fare l'animatore è bello ma non ci si inventa da un giorno all'altro.

Come diventare animatore

Il percorso necessario per diventare animatore professionista è uno solo e può anche essere abbastanza rapido.

Per svolgere la professione animatore bisogna dimostrare di saper mettersi in gioco, avere predisposizione a dialogare con adulti e bambini, affrontare il proprio lavoro con allegria e leggerezza ma evitando la superficialità.

Ecco come diventare animatore villaggi turistici: vediamo insieme i passaggi principali!

Il colloquio

Innanzitutto è fondamentale il colloquio. Dopo aver inoltrato la tua candidatura, un recruiter specializzato ti contatterà per un colloquio pre-selettivo.

Il colloquio è finalizzato a verificare la possibilità di avviarti al percorso formativo (sinceramente se decidi di intraprendere questa strada significa già che ti senti predisposto).

Inoltre questo passaggio è utile a capire soprattutto in quale ruolo inserire il tuo profilo per lavorare nei villaggi turistici alla tua prima esperienza.

Lo stage di animazione

Dopo la fase del colloqui si passa allo stage. È un seminario residenziale di 3 giorni per tutti gli aspiranti animatori, comprendente vitto e alloggio (ad esclusione di chi abita nelle vicinanze della sede dello stage).

Lo stage di formazione è una vera full immersion dove si svolgono attività di gruppo e incontri individuali inerenti al settore dell'animazione sia per la stagione estiva sia per quella invernale. Si svolgono rappresentazioni teatrali, balli di gruppo, attività sportive e conferenze con esperti considerati veri e propri punti di riferimento per questo mestiere nei villaggi turistici con animazione.

Al termine dello stage i nostri formatori redigono i giudizi individuali dove risulteranno:

  • gli idonei,
  • i non idonei,
  • quelli che vengono posti in stand by per ulteriori approfondimenti.

Dallo stage all'animazione nei villaggi turistici

Gli idonei, quindi, diventano la potenziale forza lavoro che si troverà a lavorare nel mondo dell animazione turistica.

Successivamente, in base alle esigenze (numero e tipologia delle strutture, necessità di attività da coprire) verranno predisposte le griglie di assunzione. Da diversi anni, considerando il numero di strutture partners, la nostra agenzia colloca tutti gli idonei per l'intera stagione!

Questo è il percorso corretto per sapere come diventare animatore nei villaggi turistici: è questo il percorso che dovrai seguire se vuoi diventare un animatore turistico di FIRST ANIMAZIONE.

Quanto guadagna un animatore turistico?

Il mestiere dell'animatore è spesso associato al gioco e al divertimento, ma trattandosi di un vero e proprio lavoro molti si chiedono quanto guadagna un animatore turistico.

Quanto guadagna un animatore nei villaggi turistici?

Lo stipendio di un animatore non è molto alto, soprattutto se si tratta di ragazzi e ragazze alla prima esperienza.

Fra un animatore senza esperienza ed uno con anni di esperienza la forbice è molto larga; lo stipendio animatore turistico può andare dai 400 ai 1.800 euro al mese.

Da cosa dipende quanto guadagna un animatore turistico

Per valutare quanto guadagna un animatore turistico dobbiamo inoltre considerare altri fattori, quali:

  • la destinazione,
  • la qualifica e cosa fa (ad esempio capo villaggio, animatore di contatto, ecc...),
  • i servizi che gli vengono offerti dalla struttura turistica/agenzia (vitto e alloggio, bevande, ecc.).

Quello dell’animatore nei villaggi turistici, pur essendo un vero e proprio lavoro alla pari di qualsiasi altro, restituisce divertimento, piacere di stare in mezzo agli altri, vivere il mondo della vacanza. D’altronde, se non apprezziamo questi “benefici”, significa che non è questo il nostro lavoro!

Attenzione però! Tutto questo non significa che un ragazzo o una ragazza giovani debbano accettare assunzioni di agenzie di animazione poco chiare, con contratti approssimativi o addirittura assenti. L’animazione turistica resta comunque un lavoro, anche molto impegnativo; questo ruolo va riconosciuto con la massima serietà da parte di chi assume.

I corsi di formazione per animatori turistici come valore aggiunto

C’è un altro aspetto molto importante che va considerato quando si vuole diventare animatore nei villaggi turistici e lo indichiamo: la formazione. Come ogni altra professione, forse soprattutto in questa, la formazione è fondamentale.

Chi è senza esperienza non diventa animatore frequentando scuole come si può fare per gli insegnanti, gli ingegneri o i cuochi. Animatore lo si diventa sul campo. Per diventare bravi è fondamentale partire con una formazione iniziale a livello di stage residenziale o academy. Sono le stesse agenzie d’animazione che organizzano, come da sempre fa FIRST ANIMAZIONE, stage formativi propedeutici all’assunzione.

Questo ultimo aspetto costituisce un valore aggiunto considerevole per chi vuole diventare animatore turistico. Imparare cosa fare e come farlo, sperimentare con altri le attività ludiche, di intrattenimento o di fitness, organizzare e praticare attività sportive, sono passaggi di fondamentale importanza!

Tutto questo serve per costruire il nostro know how e per presentarsi domani alle agenzie con un curriculum di tutto rispetto.

Riassumendo potremmo dire che scegliere questa strada può offrirci opportunità uniche:

  • imparare il mestiere
  • divertirsi
  • vivere il mondo della vacanza
  • portare a casa uno stipendio

Per molti questo è il lavoro più bello del mondo. Ma, anche in questo caso, le soddisfazioni richiedono impegno per essere conquistate!

Benefici e limiti del lavoro stagionale

Il lavoro di animatore turistico è di solito un'attività stagionale. Ad eccezione del servizio su nave da crociera, dove si può considerare tutto l'anno solare per via delle diverse destinazioni con diverse stagioni a seconda dell'emisfero terrestre, l'animazione turistica è legata alla stagionalità della struttura ospitante.

Un hotel al mare di solito apre a primavera e chiude a settembre. Se si tratta di apertura annuale, quasi mai richiede servizi di animazione se non per periodi limitati (eventi e fiere).

Viceversa un hotel in montagna ha esigenze di animazione prevalentemente nel periodo delle festività natalizie. Un camping, invece, è aperto durante la cosiddetta bella stagione.

Quindi un giovane che si avvicina per la prima volta a questo mondo deve sapere che fare l'animatore non gli potrà consentire di avere uno stipendio fisso. Dovrà organizzarsi con altre soluzioni lavorative nei periodi di inattività. Oppure questo lavoro gli consentirà di alternare il proprio tempo con altre attività o con lo studio. Ma è sempre così?

Diciamo che la prima esperienza difficilmente consentirà assunzioni che si protraggono oltre la stagione di riferimento.

Ma può capitare che la coincidenza di diversi fattori positivi faccia superare questi limiti. Ci riferiamo a:

  • capacità dimostrate sul campo,
  • presenza di nuove opportunità
  • disponibilità a proseguire il rapporto da parte dell'interessato.

Ipotizziamo che un animatore alla prima esperienza (che chiameremo Michele) abbia 19 anni. Inizia il lavoro a maggio in un villaggio di Jesolo e termina a metà settembre.

L'agenzia riceve una richiesta di animazione da parte di un resort a Tenerife da ottobre a dicembre. Poi deve inviare propri animatori a Livigno da dicembre a febbraio.

Se Michele, pur essendo alla prima esperienza, ha dimostrato durante la stagione estiva che quello dell'animazione può essere davvero il suo lavoro ... beh, Michele potrà lavorare ben più della sola estate e per lui sarà sempre la "bella stagione".