Quanto guadagna un animatore turistico?

Quanto guadagna un animatore turistico?

Il mestiere dell'animatore è spesso associato al gioco e al divertimento, ma trattandosi di un vero e proprio lavoro molti si chiedono quanto guadagna un animatore turistico.

Quanto guadagna un animatore nei villaggi turistici?

Lo stipendio di un animatore non è molto alto, soprattutto se si tratta di ragazzi e ragazze alla prima esperienza.

Fra un animatore senza esperienza ed uno con anni di esperienza la forbice è molto larga; lo stipendio animatore turistico può andare dai 400 ai 1.800 euro al mese.

Da cosa dipende quanto guadagna un animatore turistico

Per valutare quanto guadagna un animatore turistico dobbiamo inoltre considerare altri fattori, quali:

  • la destinazione,
  • la qualifica e cosa fa (ad esempio capo villaggio, animatore di contatto, ecc...),
  • i servizi che gli vengono offerti dalla struttura turistica/agenzia (vitto e alloggio, bevande, ecc.).

Quello dell’animatore nei villaggi turistici, pur essendo un vero e proprio lavoro alla pari di qualsiasi altro, restituisce divertimento, piacere di stare in mezzo agli altri, vivere il mondo della vacanza. D’altronde, se non apprezziamo questi “benefici”, significa che non è questo il nostro lavoro!

Attenzione però! Tutto questo non significa che un ragazzo o una ragazza giovani debbano accettare assunzioni di agenzie di animazione poco chiare, con contratti approssimativi o addirittura assenti. L’animazione turistica resta comunque un lavoro, anche molto impegnativo; questo ruolo va riconosciuto con la massima serietà da parte di chi assume.

I corsi di formazione per animatori turistici come valore aggiunto

C’è un altro aspetto molto importante che va considerato quando si vuole diventare animatore nei villaggi turistici e lo indichiamo: la formazione. Come ogni altra professione, forse soprattutto in questa, la formazione è fondamentale.

Chi è senza esperienza non diventa animatore frequentando scuole come si può fare per gli insegnanti, gli ingegneri o i cuochi. Animatore lo si diventa sul campo. Per diventare bravi è fondamentale partire con una formazione iniziale a livello di stage residenziale o academy. Sono le stesse agenzie d’animazione che organizzano, come da sempre fa FIRST ANIMAZIONE, stage formativi propedeutici all’assunzione.

Questo ultimo aspetto costituisce un valore aggiunto considerevole per chi vuole diventare animatore turistico. Imparare cosa fare e come farlo, sperimentare con altri le attività ludiche, di intrattenimento o di fitness, organizzare e praticare attività sportive, sono passaggi di fondamentale importanza!

Tutto questo serve per costruire il nostro know how e per presentarsi domani alle agenzie con un curriculum di tutto rispetto.

Riassumendo potremmo dire che scegliere questa strada può offrirci opportunità uniche:

  • imparare il mestiere
  • divertirsi
  • vivere il mondo della vacanza
  • portare a casa uno stipendio

Per molti questo è il lavoro più bello del mondo. Ma, anche in questo caso, le soddisfazioni richiedono impegno per essere conquistate!

Benefici e limiti del lavoro stagionale

Il lavoro di animatore turistico è di solito un'attività stagionale. Ad eccezione del servizio su nave da crociera, dove si può considerare tutto l'anno solare per via delle diverse destinazioni con diverse stagioni a seconda dell'emisfero terrestre, l'animazione turistica è legata alla stagionalità della struttura ospitante.

Un hotel al mare di solito apre a primavera e chiude a settembre. Se si tratta di apertura annuale, quasi mai richiede servizi di animazione se non per periodi limitati (eventi e fiere).

Viceversa un hotel in montagna ha esigenze di animazione prevalentemente nel periodo delle festività natalizie. Un camping, invece, è aperto durante la cosiddetta bella stagione.

Quindi un giovane che si avvicina per la prima volta a questo mondo deve sapere che fare l'animatore non gli potrà consentire di avere uno stipendio fisso. Dovrà organizzarsi con altre soluzioni lavorative nei periodi di inattività. Oppure questo lavoro gli consentirà di alternare il proprio tempo con altre attività o con lo studio. Ma è sempre così?

Diciamo che la prima esperienza difficilmente consentirà assunzioni che si protraggono oltre la stagione di riferimento.

Ma può capitare che la coincidenza di diversi fattori positivi faccia superare questi limiti. Ci riferiamo a:

  • capacità dimostrate sul campo,
  • presenza di nuove opportunità
  • disponibilità a proseguire il rapporto da parte dell'interessato.

Ipotizziamo che un animatore alla prima esperienza (che chiameremo Michele) abbia 19 anni. Inizia il lavoro a maggio in un villaggio di Jesolo e termina a metà settembre.

L'agenzia riceve una richiesta di animazione da parte di un resort a Tenerife da ottobre a dicembre. Poi deve inviare propri animatori a Livigno da dicembre a febbraio.

Se Michele, pur essendo alla prima esperienza, ha dimostrato durante la stagione estiva che quello dell'animazione può essere davvero il suo lavoro ... beh, Michele potrà lavorare ben più della sola estate e per lui sarà sempre la "bella stagione".